ARCHIVI 2020
ARTICOLI

Vendicarsi dopo un tradimento è reato?
In caso di tradimento da parte di un coniuge la reazione più comune è pensare "ora mi vendico!! ". Ma fino a che limite ci si può spingere? Ebbene, la risposta è che il limite è molto stretto.. in altre parole, siate signori, congratulatevi e procedete per le vie legali senza cedere all'ira e cadere in provocazioni. Infatti, sebbene come reazione "a caldo" venga tollerato l'utilizzo di un linguaggio non proprio da lord inglesi, il perseverare nell'utilizzo di questo linguaggio potrebbe farvi incorrere nell'ingiuria. Sul punto vi è da dire che sebbene l'ingiuria sia un reato ormai depenalizzato, il coniuge "traditore" potrebbe citarvi per ottenere il ristoro dei danni subiti considerata la lesione del proprio onore, dignità ed orgoglio personale. Se pensate che graffiargli/le la macchina possa essere una buona soluzione, ancora una volta vi sbagliate. Infatti rischiate di essere querelati e conseguentemente perseguiti penalmente e civilmente per il reato di danneggiamento. Se ancora pensate di sbandierare ai quattro venti quanto il vostro coniuge sia infedele e dalla dubbia integrità, rischiate di essere perseguiti per il reato di diffamazione, e se lo fate utilizzando i social, rischiate di essere perseguiti per diffamazione a mezzo stampa. Se, ancora, pensate di tartassare giornalmente il coniuge infedele con parole offensive, magari anche seguendolo, e minacciandogli/le di fargliela pagare nei modi più disparati, commetterete il reato di minaccia e, nei casi più gravi, di stalking. Insomma, se il tradimento non è un reato ma solo un illecito civile, ingiuriare, minacciare, seguire, usare violenza verbale e/o psicologica, invece, sono reati. Il risultato? Dalla ragione passerete al torto! L'invito è, dunque, quello di usare i mezzi di difesa messi a disposizione dal legislatore, ed affrontare la disavventura che vi ha visto partecipi come insegnamento di vita, mostrandovi superiori nei confronti di chi ha tradito, augurandogli/le buona vita.

Violenza psicologica: cos'è e come riconoscerla

25 NOVEMBRE: GIORNATA MONDIALE CONTRO LA VIOLENZA SULLE DONNE - STRUMENTI DI DIFESA
Il tentativo di cristallizzare la violenza di genere in un'unica definizione universalmente riconosciuta ed accettata è da sempre stata una esigenza del mondo giuridico. Ma catalogare e riordinare un concetto così vasto e dalle mille sfaccettature in un'unica definizione appare riduttivo. Più definizioni di violenza di genere sono contenute nella Dichiarazione sull'eliminazione della violenza contro le donne approvata nel 1993 dall'Assemblea Generale delle Nazioni Unite, ed ancora nella Dichiarazione della IV Conferenza mondiale delle donne di Pechino approvata nel 1995, e poi ancora nella Convenzione di Istanbul e nella Direttiva 2019/29 UE sulla tutela delle vittime. Ma la realtà è che non esiste un'unica definizione di violenza, ed ancor più di violenza di genere, essendo ogni "maschio" o "femmina", uomo o donna a maniera sua, con le proprie peculiarità e sfaccettature, così come ogni forma di violenza si manifesta in maniera autonoma, qualificandosi come tipica o atipica. Ciò che, comunque, deve confortare le donne vittime di violenza, è che la violenza è oggetto di attenzione per il mondo giuridico e per l'ordinamento italiano, che più volte ha rimesso mano alle proprie normative, cercando ogni volta di apportare nuovi e più efficaci strumenti. In ultimo, ma non per importanza, il DDL 1200/2019, definito "Codice Rosso" il quale ha introdotto importanti novità per quanto riguarda le misure di contrasto al fenomeno della violenza di genere: ha previsto, infatti, una corsia preferenziale per le indagini, ha introdotto i reati di revenge porn, deformazione permanente dell'aspetto mediante lesioni al viso e matrimoni forzati, aumenti di pena per i reati di stalking e violenza sessuale, una formazione specializzata da parte degli organi di Polizia e la trasmissione obbligatoria dei provvedimenti al giudice civile. Insomma, sono stati introdotti molti strumenti a tutela delle donne vittime di violenza. Pertanto, auspichiamo che tutte le donne vittime di violenza abbiano il coraggio di denunciare. Noi dello Studio Legale Avv. Tiziana Chiapponi saremo sempre al loro fianco.

Infatti l'art. 55 co. 4 d.l.vo 26.3.2001 n. 151 come sostituito dall'art. 4 co. 16 l. 28.6.2012 n. 92, dispone: "La risoluzione consensuale del rapporto o la richiesta di dimissioni presentata dalla lavoratrice (...) durante i primi tre anni di vita del bambino (...) devono essere convalidate dal servizio ispettivo del Ministero del lavoro e delle politiche sociali competente per territorio. A detta convalida è sospensivamente condizionata l'efficacia della risoluzione del rapporto di lavoro". Non è sufficiente, dunque, la convalida effettuata dal Centro per l'Impiego. In conseguenza di detta motivazione, il datore di lavoro è stato condannato a risarcire i danni subiti dalla lavoratrice quantificati in 10.000,00 euro circa.

Luglio 2020
Alienazione parentale ed affidamento esclusivo dei minori al padre.
Oggi segnaliamo una interessantissima sentenza in tema di alienazione parentale che ha visto affidare in maniera esclusiva i minori al padre, vittima, insieme ai figli, di alienazione parentale effettuata ad opera della madre dei minori.Quest'ultima, infatti, nel corso del tempo, aveva influenzato i minori dipingendo un' immagine paterna violenta creando, dunque, distacco emotivo degli stessi nei confronti del padre. Il padre, quindi, decideva di ricorrere al Tribunale, il quale, disposta una consulenza psicologica e tentata una mediazione familiare al fine di ottenere un riavvicinamento tra i minori ed il padre, decideva di modificare i provvedimenti relativi alle visite presso il padre, che hanno consentito, da un lato, la ricostituzione del rapporto padre -figli, e dall'altro, di valutare l'atteggiamento ostruzionistico della madre dei minori."Le nuove disposizione danno così i loro frutti: esse hanno consentito infatti e finalmente che si realizzasse la <<resurrezione del padre>>, così come indicato dagli operatori. Gradualmente, via via che sono proseguiti gli incontri, sono venute meno ostilità dei minori verso il padre. Quella <<gabbia psicologica>>, che era stata realizzata ai loro danni dalla madre, è crollata non appena i figli hanno smesso di subire l'influenza di quest'ultima grazie al soggiorno in un ambiente terzo " che ha consentito al padre di proporsi ai figli per la persona che realmente è, del tutto differente da quella fantastica costruita dalla signora", è quanto si legge in sentenza.
Studio legale Avv. Tiziana Chiapponi

SOSPESO IL PAGAMENTO DI 175.000,00 IN CARTELLE ESATTORIALI
La CTP di Latina, in accoglimento del ricorso incardinato da un contribuente, rappresentato e difeso dall'Avv. Tiziana Chiapponi, avverso una intimazione di pagamento, ha accolto l'istanza di sospensione da questo presentata, ritenendo sussistenti i presupposti di legge.
Alla base del ricorso l'intervenuta prescrizione dei crediti sottesi alle cartelle esattoriali e delle cartelle esattoriali stesse, nonché la mancata notifica delle cartelle documentata attraverso il certificato storico di residenza del contribuente.
Un bel sospiro di sollievo per il nostro assistito, e grande soddisfazione per il nostro studio.

Riprendere il lavoro con la comunicazione di una bella vittoria, non ha prezzo! La Commissione Tributaria Provinciale di Latina, in accoglimento del
ricorso proposto da un contribuente pontino, rappresentato e difeso
dall'Avv. Tiziana Chiapponi, ha ottenuto l'annullamento totale di un
avviso di accertamento avente ad oggetto il mancato pagamento della
Tares relativa all'anno 2013, dell'importo pari
a circa 5.000,00 euro, attesa l'intervenuta decadenza dell'ente
creditore alla riscossione delle somme oggetto di accertamento ed il
difetto di motivazione per non essere stati gli immobili adeguatamente
identificati attraverso i completi dati catastali. Atteso l'integrale
accoglimento del ricorso l'Ente impositore è stato condannato alla
refusione delle spese di lite.
Studio legale Avv. Tiziana Chiapponi

CONTAGIO DA CORONAVIRUS E RESPONSABILITA' PENALE DEL DATORE DI LAVORO - PACCHETTO SICUREZZA STUDIO LEGALE CHIAPPONI
3312851655

LOCAZIONI AD USO COMMERCIALE E DECRETO CURA ITALIA. COSA PREVEDE E COME TUTELARSI
Lo studio è attivo con modalità di lavoro smart working (telefono cellulare, email, videoconferenza).