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TASSA SUI RIFIUTI:

AVVOCATO TIZIANA CHIAPPONI
Pubblicato da Tiziana Chiapponi in BLOG 2016 · 11 Gennaio 2016
TASSA SUI RIFIUTI:
ARRIVANO I RIMBORSI OBBLIGATORI PER TUTTI GLI ITALIANI.
 
     Rimane, comunque, chiosa la Cgia il nodo degli interessi. "Andrà capito" -  infatti - conclude il comunicato - chi dovrà restituire gli interessi  maturati su questi prelievi operati dai gestori del servizio di igiene  urbana e che i cittadini italiani sono stati costretti a pagare".

Non  può applicarsi l'Iva alla tariffa di igiene ambientale.  Così le Sezioni Unite della Cassazione hanno chiuso l'annosa questione  dell'imposta sul valore aggiunto sulla Tia dichiarandone l'illegittimità  con la sentenza n. 5078/2016 depositata ieri (qui sotto allegata).  Rafforzando un principio già da tempo consolidato nella sezione  tributaria, gli Ermellini hanno respinto, nel caso di specie, il ricorso  della società Veritas Spa avverso la sentenza che disponeva il rimborso  a un cittadino della somma di euro 67,36 per l'Iva applicata alla Tia.  In sostanza, si legge in sentenza, che la tariffa per lo smaltimento  dei rifiuti solidi urbani (cfr. art. 49, d.lgs. n. 22/1997), non può  essere assoggettata ad Iva in quanto ha natura tributaria, mentre  l'imposta sul valore aggiunto mira a colpire la capacità contributiva  che si manifesta quando si acquisiscono beni o servizi versando un  corrispettivo, in linea con la previsione ex art. 3 d.p.r. n. 633/1972,  non quando si paga un'imposta, anche se destinata a finanziare un  servizio da cui trae benefici lo stesso contribuente. In altre parole,  la Tia è una tassa e dunque non si applica l'Iva,  che la Veritas dovrà restituire ai cittadini. Ma la sentenza obbliga, di  fatto, tutti i gestori dei servizi ambientali a restituire le somme  sottratte ai clienti. Secondo un recente calcolo, spiega la Cgia di  Mestre in un  comunicato stampa, il Fisco dovrà rimborsare circa un miliardo di euro a  milioni di famiglie che hanno pagato l'Iva sulla Tia a partire dalla  sua istituzione nel 1999.
Si parla di cifre modeste prese singolarmente (il rimborso della  sentenza è ad esempio di poco più di 67 euro) ma che messe insieme  formano una cifra enorme che riguarda tutti gli italiani che hanno  pagato il servizio di igiene urbana attraverso la Tia, prosegue  l'associazione degli artigiani. Fatta eccezione per le imprese che  invece hanno potuto detrarla in questi anni e che quindi dovrebbero  essere escluse dai rimborsi. Rimborsi che dovrebbero avvenire anche automaticamente, evitando  contenziosi, restituendo, magari, direttamente, le somme indebitamente  pagate nelle bollette.
     Rimane, comunque, chiosa la Cgia il nodo degli interessi. "Andrà capito" -  infatti - conclude il comunicato - chi dovrà restituire gli interessi  maturati su questi prelievi operati dai gestori del servizio di igiene  urbana e che i cittadini italiani sono stati costretti a pagare".
fonte studiocataldi


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