Vendicarsi dopo un tradimento è reato?
Pubblicato da Tiziana Chiapponi in BLOG 2020 · 7 Dicembre 2020
In caso di tradimento da parte di un coniuge la reazione più comune è pensare "ora mi vendico!! ". Ma fino a che limite ci si può spingere? Ebbene, la risposta è che il limite è molto stretto.. in altre parole, siate signori, congratulatevi e procedete per le vie legali senza cedere all'ira e cadere in provocazioni. Infatti, sebbene come reazione "a caldo" venga tollerato l'utilizzo di un linguaggio non proprio da lord inglesi, il perseverare nell'utilizzo di questo linguaggio potrebbe farvi incorrere nell'ingiuria. Sul punto vi è da dire che sebbene l'ingiuria sia un reato ormai depenalizzato, il coniuge "traditore" potrebbe citarvi per ottenere il ristoro dei danni subiti considerata la lesione del proprio onore, dignità ed orgoglio personale. Se pensate che graffiargli/le la macchina possa essere una buona soluzione, ancora una volta vi sbagliate. Infatti rischiate di essere querelati e conseguentemente perseguiti penalmente e civilmente per il reato di danneggiamento. Se ancora pensate di sbandierare ai quattro venti quanto il vostro coniuge sia infedele e dalla dubbia integrità, rischiate di essere perseguiti per il reato di diffamazione, e se lo fate utilizzando i social, rischiate di essere perseguiti per diffamazione a mezzo stampa. Se, ancora, pensate di tartassare giornalmente il coniuge infedele con parole offensive, magari anche seguendolo, e minacciandogli/le di fargliela pagare nei modi più disparati, commetterete il reato di minaccia e, nei casi più gravi, di stalking. Insomma, se il tradimento non è un reato ma solo un illecito civile, ingiuriare, minacciare, seguire, usare violenza verbale e/o psicologica, invece, sono reati. Il risultato? Dalla ragione passerete al torto! L'invito è, dunque, quello di usare i mezzi di difesa messi a disposizione dal legislatore, ed affrontare la disavventura che vi ha visto partecipi come insegnamento di vita, mostrandovi superiori nei confronti di chi ha tradito, augurandogli/le buona vita.
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